Ciao Giacomo

Il saluto del Segretario Generale della FIOM di Bologna.
“Care compagne e cari compagni, oggi siamo qui a piangere e a salutare Giacomino Simoni, dirigente sindacale della Fiom. Giacomo veniva dalla Casaralta, quella fabbrica, quella comunità di lavoratori e lavoratrici che lui ha sempre cercato in tutti i modi di difendere e tutelare.
Una fabbrica dove, quando si discuteva su cosa fare, le riunioni erano interminabili perché quello che si voleva era cambiare le condizioni di chi in quella fabbrica lavorava. E questo innanzitutto a partire dai problemi ambientali: la saldatura, la verniciatura, l’amianto. Soprattutto l’amianto.
Quel terribile materiale che ha causato tante vittime. Lui sapeva che quella battaglia non era, non è finita; per questo anche a fabbrica chiusa ha voluto continuare a tutelare le persone che lavorando si sono ammalate, fondando ALBEA, Associazione Lavoratori Bolognesi Esposti Amianto, dove lui è presidente.
Parlava con me degli altri, ma tra noi c’era l’implicita consapevolezza che quella fabbrica aveva segnato anche la sua salute.
Non dimenticherò mai le discussioni sul mondo del lavoro e sulla società tra Giacomo e Guido.
Naturalmente il punto di partenza di queste discussioni era sempre la Casaralta, perché questa era la lotta che aveva segnato la loro storia sindacale e la loro vita.
Ma Giacomo e Guido continuavano ad essere dirigenti e militanti della Fiom. Volevano sapere cosa accadeva nei luoghi di lavoro, dentro l’organizzazione, perché per loro era importante ricordare e credevano che proprio dalla memoria potesse nascere l’idea di come costruire una società diversa, un mondo del lavoro diverso.
Loro guardavano al futuro e volevano continuare a combattere per cambiarlo, nell’interesse di chi avevano sempre rappresentato.
E questo li ha tenuti uniti fino alla fine.
Giacomo è sempre stato presente a tutti i congressi della Fiom, lo ricordo anche all’ultimo.
Questa sua passione per le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, per il sindacato, per la giustizia sociale, lo ha portato ad essere anche militante dello Spi.
In realtà, tutti i compagni e le compagne della Camera del Lavoro di Bologna conoscevano e rispettavano Giacomo per le lotte che aveva sostenuto, riconoscendone il valore e la grande umanità.
Giacomo era un uomo del popolo, la sua ironia, la sua sensibilità, la sua disponibilità a confrontarsi con tutti lo hanno fatto amare dai lavoratori e dai cittadini nei dieci anni in cui ha fatto il Sindaco di Minerbio.
Nella sua idea e nel suo lavoro di sindaco ha sempre messo al centro la comunità, cioè il senso di appartenenza ad una casa comune di tutti i cittadini e le cittadine che come sindaco rappresentava.
Giacomo era questo. L’idea di comunità che gli apparteneva ha guidato la sua azione sempre, alla Casaralta così come a Minerbio, con l’obiettivo di rappresentare gli interessi ed i bisogni innanzitutto dei più deboli.
Per questo la Fiom tutta, lo Spi e la Camera del Lavoro di Bologna vogliono oggi rendere merito e ringraziare il compagno Giacomo. Alla moglie Vanna, al figlio Massimiliano vogliamo fare sentire che ci accomuna un grande dolore per questa grave perdita e vogliamo far sapere loro che gli saremo sempre vicini. Vorrei aggiungere un’ultima cosa personale.
Da quando ci siamo conosciuti lui per me è sempre stato un punto di riferimento, un uomo dai consigli preziosi, un amico prima di ogni altra cosa.
Giacomo mi mancherà in tutto.
Ciao Giacomo.”