Comunicato Stampa – STAMPIGROUP: DOPO NOVE MESI DI PRESIDIO SI APRE FINALMENTE UNA NUOVA FASE

In data odierna, 02/12/16, su istanza della Lavoratrici e dei Lavoratori, il Tribunale fallimentare di Bologna ha dichiarato il fallimento della Stampi Group di Monghidoro.
La sentenza mette la parola fine alla sciagurata gestione dell’azienda operata dal proprietario Elvio Turchetto il quale, oltre ad aver messo sul lastrico 84 famiglie, anche negli ultimi giorni ha impedito Lavoratrici e ai Lavoratori di accedere alla Cigs in deroga,
non espletando le procedure necessarie per le quali si era impegnato il 28 ottobre scorso firmando un accordo con le Organizzazioni sindacali e il Presidente della Regione Stefano
Bonaccini.
Con la nomina del Curatore fallimentare (che incontreremo lunedì 5 dicembre a Monghidoro assieme ai Lavoratori), si apre una fase nuova che può consentire una possibile ripresa dell’attività produttiva, con l’intervento di altri soggetti imprenditoriali. Nel
frattempo sarà possibile attivare gli ammortizzatori sociali, dando in questo modo una copertura certa e tempestiva alle Lavoratrici e ai Lavoratori, i quali, se si esclude quanto erogato dal fondo di solidarietà istituito da Fim, Fiom, Uilm, Cgil, Cisl, Uil, non beneficiano di alcuna fonte di sostentamento al reddito dal mese di febbraio.
Tale fondo, dopo una prima erogazione nel mese di agosto, interverrà nei prossimi giorni con un altro contributo.
La Fiom, fin dal primo giorno di presidio, che dura da nove mesi, si è data, assieme alle Lavoratrici e Lavoratori, l’obiettivo di difendere questa attività produttiva che è di fondamentale importanza per quella parte di Appennino.
Anche alla luce di quanto decretato oggi dal Tribunale, proseguirà il nostro impegno per trovare una soluzione che consenta quella fabbrica di essere riaperta quanto prima.
Nei prossimi giorni, assieme ai Lavoratori, avremo modo di evidenziare quanto accaduto in questi mesi relativamente alla totale inefficacia di tutti gli interventi messi in atto fin ora da
ogni livello istituzionale.
Stefano Zoli
Primo Sacchetti
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