XI° Congresso FIOM-CGIL Bologna: Documento politico conclusivo
Il Congresso della FIOM CGIL di Bologna condivide ed assume la relazione introduttiva del Segretario Generale Provinciale uscente Michele Bulgarelli e le conclusioni della Segretaria Generale Nazionale Francesca Re David.
IL CONTESTO
Gli ultimi quattro anni hanno visto, nel territorio metropolitano di Bologna, un cambio di passo nella situazione produttiva e nell’andamento del settore metalmeccanico Bolognese. Siamo passati dal peso della crisi – che ancora si è sentita nel biennio 2015-2016 – ad elementi di ripresa nel 2017 e 2018, con elementi di omogeneità tra il segmento dell’industria e dell’artigianato.
La capacità delle imprese del territorio di Bologna di incrociare meglio di altre aree del paese la dinamica della ripresa, dal nostro punto di vista si basa sulla tenuta contrattuale difensiva realizzata dalla FIOM durante gli anni peggiori della crisi (dal 2008 al 2016). Gli accordi hanno non solo difeso i posti di lavoro mantenendo saperi e professionalità all’interno delle aziende, ma hanno anche tutelato i redditi delle persone attraverso gli anticipi della cassa integrazione, le integrazioni salariali e la maturazione dei ratei.
La crisi a Bologna ha determinato la scomparsa di oltre 6000 posti di lavoro nel settore ed ha avuto un impatto soprattutto sul lavoro di produzione e nelle imprese meno dinamiche e che meno avevano investito in ricerca e sviluppo. Hanno pesato anche le scelte delle imprese multinazionali che in alcuni casi hanno proseguito sulla strada delle delocalizzazioni, con decisioni assunte al di fuori del nostro Paese. Pur nelle difficoltà, la FIOM di Bologna e tutti i metalmeccanici sono stati capaci di mettere in campo grandi mobilitazioni e segni di solidarietà concreta, dal presidio alla Saeco alla grandissima sottoscrizione della Stampi Group fino alle recenti vicende della Motori Minarelli (Gruppo Yamaha), della DEMM, della Selcom, della GEA Tecnofrigo e di Industria Italiana Autobus.