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I delegati Fiom Automobili Lamborghini e Ducati Motor dicono NO all’aggressione turca al popolo curdo!

       per il Consiglio di Sorveglianza Volkswagen

  e per le Direzioni Aziendali Automobili Lamborghini e Ducati Motor

Le rappresentanze sindacali di Automobili Lamborghini SPA e di Ducati Motor Holding SpA, seguono con forte preoccupazione la minacciosa situazione, creatasi in questi giorni, al confine tra Turchia e Siria, con l’avvio a bombardamenti e all’avanzata dell’esercito turco nelle zone storicamente abitate dalle popolazioni curde, con le quali lo Stato Turco ha ormai da diversi decenni un rapporto più che conflittuale.

La convivenza tra le popolazioni turca e curda in queste regioni è stata storicamente possibile e potrà esserlo ancora solo se lo Stato Turco accetterà di sedersi a un tavolo di trattative con i rappresentanti curdi, con pari dignità, per trovare un accordo sul riconoscimento e sulla indipendenza dei loro territori.

La comunità internazionale, l’Europa, l’Italia, hanno tuttora un grande debito di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini curdi che si sono battuti fino alla morte per fermare il comune nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza e serenità dell’Europa e del nostro Paese e di noi tutti.

I valori e il modo di operare di tutti i lavoratori e lavoratrici del gruppo sono sempre stati volti alla salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e pertanto chiediamo con forza una presa di posizione e di coscienza in tal senso

Pertanto esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione del Consiglio di Sorveglianza di Volkswagen di congelare la costruzione di un nuovo stabilimento in Turchia.

Al tempo stesso le rappresentanze sindacali di Automobili Lamborghini e di Ducati Motor chiedono alle rispettive direzioni aziendali di aprire un confronto per verificare la provenienza delle proprie filiere della fornitura (sia in materia di componenti che di servizi), così da effettuare una ulteriore forma di pressione economica contro l’aggressione della Turchia alla Rojava.

Ci uniamo infine all’appello di ARCI, ANPI, CGIL, Legambiente nel chiedere che si avvii immediatamente una forte e decisa azione diplomatica affinché:

 cessino immediatamente le ostilità e si fermino le manovre di invasione del territorio siriano

     abitato storicamente dalla popolazione curda;

 si dia mandato senza esitazioni a una delegazione internazionale che garantisca in loco la fine delle

     ostilità, il rispetto dei confini, il diritto internazionale;

 si provveda all’invio di soccorsi per eventuali feriti;

 si apra una sessione di discussione dedicata, tanto nel Parlamento europeo quanto in quello

     italiano;

 si chieda che il caso sia messo con urgenza all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle

     Nazioni Unite.

Bologna, 18 ottobre 2019

                Delegate e delegati FIOM CGIL

Ducati Motor Holding SpA- Automobili Lamborghini SPA