La multinazionale svedese Atlas Copco annuncia la chiusura e il trasferimento a Torino di tutte le attività della Fiac Compressori di Pontecchio Marconi. 160 posti di lavoro a rischio.

Una scelta gravissima e inaccettabile da impedire con tutti i mezzi necessari

Questa mattina la Direzione Aziendale di FIAC ha comunicato la decisione, assunta dalla multinazionale svedese Atlas Copco di trasferire tutte le attività produttive dallo stabilimento di Pontecchio Marconi ad un’azienda, Abac, sempre di proprietà di Atlas nel torinese.

Il trasferimento riguarderebbe la totalità dei dipendenti di FIAC e segnerebbe la chiusura dell’azienda con un impatto drammatico sull’occupazione: oltre ai 103 dipendenti FIAC perderebbero il posto di lavoro oltre 40 lavoratori in somministrazione, 20 addetti alla logistica e sono stati annunciati anche esuberi in FIAC AIR PROFESSIONAL, azienda che occupa una trentina di impiegati e che difficilmente potrebbe continuare le proprie attività senza più lo stabilimento di produzione.

La delegazione sindacale, composta dalla RSU e dalla FIOM di Bologna, ha denunciato la decisione dell’azienda per l’impatto drammatico che avrebbe sul territorio, inaccettabile per le conseguenze devastanti per le lavoratrici e per i lavoratori e anche perché la procedura annunciata appare incompatibile con l’attuale protezione dei posti di lavoro prevista dagli interventi del Governo: si tratta solo formalmente di un “trasferimento collettivo” perché nei fatti siamo di fronte ad un “licenziamento collettivo” vietato dai provvedimenti del Governo.

Se non viene ritirata la procedura di trasferimento collettivo non ci sono le condizioni per avviare un confronto sindacale di alcun tipo.

La FIOM e la RSU FIAC chiedono:

  • Il ritiro della procedura di trasferimento
  • L’avvio di un confronto in sede istituzionale che abbia l’obiettivo di affrontare le criticità aziendali per difendere e rilanciare il sito industriale di Pontecchio Marconi

In questo momento i lavoratori della FIAC, compresi i lavoratori somministrati e gli addetti alla logistica, sono in sciopero e presidiano i cancelli della fabbrica.

Abbiamo fatto appello alle Istituzioni locali per un intervento sulla Direzione Aziendale.

Ancora una volta la dignità del mondo del lavoro si difende sui cancelli delle fabbriche.

Pontecchio Marconi, 26 maggio 2020 – aggiornamento ore 14.00

FIOM CGIL BOLOGNA