ALSTOM:
il regolamento aziendale sullo smart working viola la legge e mette in discussione il diritto costituzionale allo sciopero.
La FIOM CGIL di Bologna diffida l’azienda e ne chiede una immediata modifica
A seguito dello sciopero indetto dalla FIOM in tutta l’Emilia Romagna che si è svolto a ottobre scorso abbiamo scoperto che Alstom ha definito in modo unilaterale un regolamento aziendale in materia di smart working che appare in contrasto non solo con la Legge (la L. 81 del 2017 che per prima ha regolamentato il lavoro agile in Italia), ma anche con il Protocollo nazionale sempre in materia, e addirittura che costituisce violazione dell’attività sindacale e del diritto di sciopero, diritto costituzionalmente garantito.
Nello specifico infatti la policy aziendale di Alstom prevede che le assenze dal lavoro in caso di prestazione in modalità agile possano essere solo in blocchi da quattro ore, limitando quindi la fruizione di tutti i permessi (previsti da legge e contratto) per un tempo inferiore a quattro ore, come ad esempio lo sciopero di due ore di ottobre.
Ci aspettiamo un immediato chiarimento, nonché la modifica del regolamento aziendale con successiva comunicazione non solo alle Organizzazioni Sindacali e alle RSU ma anche a tutte le lavoratrici ed i lavoratori.
In assenza di riscontro da parte dell’Azienda la FIOM CGIL di Bologna agirà in tutte le sedi, anche attraverso un ricorso per comportamento antisindacale (art. 28 Statuto dei Lavoratori) per garantire i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di Alstom.
Visti gli importanti appalti che, sul nostro territorio, si è anche recentemente aggiudicata Alstom, auspichiamo che la stessa richiesta di chiarimento arrivi anche dalle Istituzioni locali.
Bologna, 1 dicembre 2022