Il giorno 1 ottobre 2018 dalle ore 18,30

proiezione gratuita del documentario

“Harlan County, USA”

“Salone Di Vittorio”, 3° piano – Camera del Lavoro di Bologna, in Via Marconi, 67/2

L’iniziativa è fatta con la collaborazione della Cineteca di Bologna

 

Harlan County, USA, è un film documentario vincitore dell’Oscar nel 1976, che racconta la lotta di 180 minatori e delle loro famiglie contro le grandi aziende minerarie.
La regista, Barbara Kopple, e la sua troupe, hanno trascorso anni con le famiglie rappresentate nel film, documentando le enormi difficoltà che hanno affrontato mentre lottavano per condizioni di lavoro più sicure e salari dignitosi. Hanno seguito i minatori davanti alla borsa di New York, hanno filmato interviste con persone affette dalle malattie polmonari contratte sul lavoro e documentato le aggressioni che i minatori hanno ricevuto mentre scioperavano.

Alla serata parteciperà Alessandro Portelli, autore del libro “America profonda”, una controstoria degli Stati Uniti, dalla frontiera a oggi, attraverso un solo, simbolico luogo: Harlan County nel Kentucky, al centro della regione mineraria dei monti Appalachi. Da Harlan la storia degli Stati Uniti è passata tutta quanta: i reduci della guerra d’indipendenza, i pionieri, la frontiera, la schiavitù, la guerra civile, le faide e il whisky clandestino, l’industrializzazione e la deindustrializzazione, la distruzione delle antiche foreste, il colonialismo interno di un capitalismo senza scrupoli, le più violente e memorabili lotte sindacali dal 1917 alla fine degli anni ottanta, l’immigrazione (anche italiana) e l’emigrazione, il movimento per i diritti civili, i disastri ambientali delle miniere a cielo aperto, l’epidemia della droga – tutto sulle spalle e sulla forza di resistenza della sua gente.

Alla proiezione saranno presenti, ed al termine parteciperanno al dibattito:

  • Anne Lewis (film maker e aiuto regista del documentario)
  • Alessandro Portelli (Storico, autore del libro “America Profonda”)

 

LOCANDINA

Prosegue la mobilitazione alla PMP di Lippo di Calderara!

Lo scorso mese di luglio l’azienda PMP di Lippo di Calderara aveva annunciato, durante un incontro sindacale, il possibile licenziamento di 4 lavoratori a fronte di un calo degli ordinativi.

Le RSU e la FIOM da subito hanno considerato tale misura, vista l’entità del calo, priva di qualsiasi giustificazione.

Le RSU e la FIOM durante queste settimane si sono attivate per impedire i licenziamenti, dapprima proclamando uno sciopero il 4 di settembre che ha visto una grande partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e contestualmente chiedendo l’intervento delle Istituzioni e in particolare del Tavolo Metropolitano di Salvaguardia.

Le organizzazioni sindacali hanno sollecitato l’ azienda a prendere in considerazione misure alternative come l’attivazione di accordi di solidarietà o di cassa integrazione da affiancare a specifici percorsi di riqualificazione professionale. Continua a leggere

Questa sera ore 18.30 Tavola Rotonda Democrazia e Diritti.
“Disagio sociale e pericoli per la Democrazia”.
Ne discutono
Carlo Smuraglia ( Presidente Anpi ), Susanna Camusso ( Seg. Gen. Cgil ), Francesca Chiavacci ( Presidente Arci ),
modera Massimo Giannini ( Giornalista di Repubblica )

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ELETTO IL NUOVO SEGRETARIO DELLA FIOM-CGIL BOLOGNA

Nella giornata odierna, 5 giugno 2017, presso il Centro Congressi Ca’ Vecchia, l’Assemblea Generale della Fiom-Cgil di Bologna ha eletto MICHELE BULGARELLI come nuovo Segretario.

Il Segretario Generale della Fiom-Cgil Maurizio Landini ha avanzato la proposta, a nome  dei centri regolatori, della candidatura di Michele Bulgarelli a nuovo Segretario. La proposta è stata sottoposta poi a consultazione individuale ed a voto segreto.

Il nuovo Segretario è stato eletto con 68 voti favorevoli, 24 contrari, 3 astenuti ed una scheda bianca su un totale di 96 votanti su 106 aventi diritto. Continua a leggere

Così Alberto Monti ha concluso la manifestazione dei lavoratori della Saeco.

Vedi

La manifestazione di oggi a Porretta Terme ha coinvolto, oltre alle Lavoratrici ed ai Lavoratori della Saeco, anche la cittadinanza, gli studenti ed i commercianti. É la dimostrazione che la crisi Saeco, affrontata come vorrebbe la Philips, metterebbe in crisi l’intero sistema dell’Appennino Tosco Emiliano che, viceversa, ha bisogno di nuove infrastrutture, di scuole indirizzate a costruire le figure professionali necessarie e dunque di industrie di cui la Saeco è parte inscindibile.

Philips deve assolutamente ritirare qualsiasi piano di esuberi e concentrarsi su un piano industriale dove gli stabilimenti di Gaggio siano perno nella nuova strategia produttiva, anche diversificata, della Philips.

Abbiamo chiesto che queste posizioni siano fatte proprie dal Governo e dalla Regione Emilia Romagna.

Philips non può, in funzione delle proprie speculazioni finanziarie, espropriare l’Appennino dei propri patrimoni per continuare a delocalizzare.

Noi abbiamo bisogno di industria, Philips invece fa mercantilismo. Se Philips non è interessata a lavorare per lo sviluppo di Gaggio, lasci gratuitamente i terreni, gli stabili, i marchi e le tecnologie dove li ha trovati e si cerchi un’alternativa seria per la continuità dell’attività e dell’occupazione.

Se si insiste sui licenziamenti, forzando con azioni unilaterali o non condivise, credo che i lavoratori e le lavoratrici della Saeco, con il supporto di tutta la comunità, dovrebbero prendere in seria considerazione l’occupazione degli stabilimenti. In quel caso la FIOM sarà al loro fianco.

Con questo spirito la FIOM parteciperà a tutti i tavoli che affronteranno il problema.
Credo sia giunto il momento in cui i comuni dell’Appennino e la Regione Emilia Romagna, insieme alle parti sociali, diano vita ad un tavolo di confronto per affrontare problemi e necessità di questo territorio.

(Formato pdf)

La trattativa che si apre deve fare i conti con un contesto italiano e internazionale del tutto inedito sul piano economico, produttivo e occupazionale, caratterizzato da accresciute disuguaglianze sociali, da discriminazioni salariali, di genere e nei confronti dei soggetti svantaggiati, da signi cative differenze nell’andamento dei comparti e delle imprese del nostro settore e dall’assenza di adeguate politiche industriali e di investimenti sia pubblici che privati.

Il nostro obiettivo, nella trattativa unitaria che si apre con Federmeccanica e Assistal, è quello di riconquistare un Contratto na- zionale profondamente rinnovato nella sua capacità di coniugare il miglioramento delle condizioni di lavoro, la tutela e l’aumento del potere d’acquisto delle retribuzioni con il miglioramento della capacità competitiva delle imprese. In questo senso gli obiet- tivi di fondo che la riconquista del Contratto nazionale deve perseguire sono:

  • riuni care i diritti e le tutele di tutte le forme di lavoro;
  • contrastare la precarietà, la disoccupazione e il crescente divario tra Nord e Sud;
  • affermare la stabilità dell’occupazione e il diritto alla formazione;
  • impegnare le imprese a una ripresa degli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e al conseguente incrementodella produttività;
  • delineare un sistema di impresa e di produzione fondata sulla qualità, la sicurezza del lavoro, la crescita professionale dellepersone, un diverso sistema di appalti e una nuova essibilità dell’organizzazione del lavoro;
  • tutelare e aumentare il potere d’acquisto dei salari, rafforzare i diritti sociali fondamentali di tutte le persone che lavorano.

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