FERMIAMO LA STRAGE

Il 7 Ottobre siamo rimasti siamo sgomenti di fronte al cinico e brutale attacco terroristico di Hamas nei confronti della popolazione israeliana.

Immediatamente abbiamo promosso insieme alla Rete Pace Disarmo una risposta di Piazza per dare solidarietà al popolo israeliano ma anche per lanciare un grido di allarme e rivendicare un intervento forte e deciso delle istituzioni internazionali che fermasse la spirale terrorismo, guerra, altro terrorismo, nuove guerre. In questi ultimi vent’anni abbiamo visto sempre più vittime civili, sempre più profughi e rifugiati, nuovi accordi con regimi autoritari e sempre più violenze sui corpi delle donne, miseria, devastazione e soppressione dei più basilari diritti umani.

Niente giustifica la ritorsione operata dal governo israeliano contro i civili colpiti dall’attacco di terra e dai bombardamenti di spaventose dimensioni, che ormai si susseguono da giorni e che si sono spinti fino a colpire ospedali e carovane di civili costretti alla fuga.

A Gaza da settimane viene negato l’accesso ad acqua, cibo, medicinali ed elettricità mentre sono già migliaia i civili vittime del conflitto, di cui la metà bambini.

La preoccupante mancanza di analisi nel dibattito pubblico internazionale porta indiscriminatamente ad indicare come sostenitori di Hamas chiunque muova una critica al governo israeliano compreso Papa Francesco e Antonio Guterres (il segretario generale delle Nazioni Unite) che ha osato ricostruire le condizioni storiche che hanno portato all’attuale situazione.

In questo momento sarebbe necessario che tutti noi riflettessimo sul colpevole abbandono della questione palestineseche ha lasciato spazio all’emergere di forze come Hamas e  destabilizzato il medio oriente producendo guerra dopo guerra.

E’ inaccettabile la decisione del governo italiano di astenersi dalla risoluzione ONU per il cessate il fuoco e non possiamo assistere passivamente allo schieramento, senza se e senza ma, a sostegno della scellerata politica di estrema destra promossa dal governo israeliano, come quello dichiarato dalla presidente dell’Unione Europea Ursula Von Der Leyen.

La polarizzazione delle posizioni è inutile, dannosa, allontana da una soluzione duratura che la comunità internazionale dovrebbe perseguire per provare a costruire un futuro di coesistenza e pace che dia finalmente riconoscimento alla giusta aspirazione del popolo palestinese di veder riconosciuto il proprio diritto all’esistenza.

Non ci rassegniamo a rimanere inermi e continueremo a partecipare alle mobilitazioni a sostegno della pace e segnalarvi i modi per sostenere le organizzazioni umanitarie operanti nella Striscia di Gaza.

Abbiamo inoltre realizzato una raccolta (in costante aggiornamento) di video, inchieste, podcast, articoli di giornale che pensiamo possano essere utili a costruire un punto di vista autonomo su quello che sta succedendo ed è accaduto in Palestina ed in Israele.

VIDEO

L’intervista a Jacopo Intini e Amal Khayal, i due cooperanti appena rientrati da Gaza

11/11/2023 a Propaganda Live


Reportage per Internazionale di Cecilia Fasciani e Alberto Zannella sugli insediamenti in Cisgiordania

20/09/2023 a Propaganda Live!

Attualmente in Cisgiordania ci sono almeno trecento insediamenti o avamposti in cui vivono circa 465mila coloni israeliani, secondo il movimento pacifista israeliano Peace Now. Al tempo degli accordi, nel 1993, gli insediamenti erano 128 e i coloni 110mila.

Il video di Cecilia Fasciani e Alberto Zanella.


PODCAST

Racconti dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania del reporter Valerio Nicolosi.

Valerio Nicolosi è nato a Roma nel 1984. È giornalista, regista e fotografo. Si occupa di tematiche sociali, rotte migratorie e Medio Oriente. È redattore della rivista «MicroMega», per cui scrive inchieste e reportage.

Podcast su Spotify

Oslo 30 – l’illusione della pace

Nel 1993, in Norvegia, negoziatori israeliani e palestinesi si incontrano per dei mesi
senza che il mondo lo sappia. In questa puntata, tra gli altri, la massima esperta
degli Accordi di Oslo e uno dei principali fautori raccontano la genesi, i protagonisti
e i retroscena dei negoziati segreti.

Podcast de “l’Altra Economia” su Spotify


Ep.53 Thailandesi d’Israele

Podcast su Spotify di Altri Orienti

Nell’attacco di Hamas del 7 ottobre che ha fatto più di mille vittime e oltre 200 ostaggi sono morti 30 thailandesi e ne sono stati rapiti 19. Dalla fine degli anni’80 tanti thailandesi sono andati in Israele per lavorare nei campi, con lo scopo di guadagnare soldi da rimandare a casa. L’attacco di Hamas ha acceso una luce su questo fenomeno, scatenando proteste contro Israele per la risposta militare contro Gaza in un paese tradizionalmente buddista e non musulmano. E il governo di Bangkok cerca di muoversi tra esigenze interne e relazioni commerciali con Israele.


ARTICOLI

I Messaggi del Segretario Generale delle Nazioni Unite

Il portoghese António Guterres, nono Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha assunto l’incarico il 1º gennaio 2017 ed è stato riconfermato per un secondo mandato nel 2021.

Link diretto al sito delle Nazioni Unite con tutte le dichiarazioni del Segretario Generale sul Medio Oriente


Aiutateci a diffondere la verità su Gaza

Mariam Abudaqa è una delle principali femministe palestinesi. Harrison Stetler è giornalista freelance e insegnante, vive a Parigi. Questo testo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione di Jacobin Italia.

La femminista palestinese Mariam Abudaqa era in Francia quando Israele ha distrutto la sua casa. Il governo francese ha cercato di espellerla, lei non smette di denunciare i crimini di guerra.


Chi Odia Davvero gli Ebrei

Marco Bascetta per il Manifesto

L’Europa è in allarme per il diffondersi crescente di fenomeni di antisemitismo. Giustamente. L’ostilità antiebraica, tuttavia, raramente si manifesta oggi allo stato puro.


I coloni di Cisgiordania sono fuori controllo

Amira Hass, giornalista israeliana. Vive a Ramallah, in Cisgiordania, scrive per il quotidiano Ha’aretz e ha una rubrica su Internazionale

9 Novembre 2023 su Internazionale


La guerra di Gaza offusca la memoria dell’Olocausto

*Enzo Traverso insegna alla Cornell University. I suoi libri più recenti sono Rivoluzione (Feltrinelli, 2021) e La tirannide dell’io (Laterza, 2022). Questa intervista è uscita su Mediapart. La traduzione è a cura della redazione di Jacobin Italia.

Per lo storico Enzo Traverso c’è il rischio che il discorso sulla Shoah si indebolisca identificandosi con l’esercito di uno stato che massacra migliaia di civili


La memoria selettiva di Israele e dell’occidente

Evitando di considerare le radici storiche di quello che succede, si confermano le politiche di occupazione in Palestina

Di Ilan Pappè su Internazionale 10 Novembre 2023

Ilan Pappè è uno storico Israeliano. Ha insegnato storia e relazioni internazionali all’Università di Haifa, in Israele, e dal 2007 insegna nel Regno Unito.


Questo sionismo è finito dentro un vicolo cieco

Intervista a Moshe Zuckermann per il Manifesto

Moshe Zuckermann è un sociologo israelo-tedesco e professore emerito di storia e filosofia all’università di Tel Aviv. È autore di libri sul conflitto in Medio Oriente, tra cui Israels Schicksal. Wie der Zionismus seinen Untergang betreibt (Il destino di Israele. Come il sionismo porta avanti il proprio declino). Fa parte del gruppo di studiosi della storia dell’Olocausto, degli studi ebraici e degli studi sul Medio Oriente che nel 2021 ha elaborato la “Dichiarazione di Gerusalemme”.


SCARICA E DIFFONDI NELLA TUA AZIENDA IL MANIFESTO DELLA FIOM DI BOLOGNA

🟥#LaViaMaestra

La manifestazione nazionale si è conclusa nel migliore dei modi: una marea rossa di persone provenienti da tutta Italia hanno gridato a gran voce in difesa della nostra Costituzione, del lavoro e di tutti i diritti fondamentali

#InsiemeperlaCostituzione

VOGLIAMO AUMENTI SALARIALI PER RECUPERARE IL POTERE DI ACQUISTO PERSO A CAUSA DELL’INFLAZIONE!

VOGLIAMO UN SALARIO MINIMO CHE GARANTISCA A TUTTE E TUTTI DI VIVERE DIGNITOSAMENTE CON IL PROPRIO LAVORO!

VOGLIAMO UNA SANITA’ PUBBLICA CHE FUNZIONI!

VOGLIAMO LA SCUOLA PUBBLICA PER TUTTI!

DICIAMO NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

DICIAMO NO ALL’EVASIONE FISCALE E AI CONDONI DEL GOVERNO!

VOGLIAMO LA PACE PERCHE’ CON LA GUERRA CI RIMETTONO SEMPRE I LAVORATORI E LA POVERA GENTE!

CHIEDIAMO PIU’ INVESTIMENTI E CONTROLLI IN SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO!

NOI SIAMO QUELLI CHE PAGANO LE TASSE PER TUTTI E PRETENDIAMO ASCOLTO E RISPETTO!

SIA CHIARO, NON CI FERMIAMO QUI!

Stiamo programmando assemblee in tutti i posti di lavoro e nei territori per una consultazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle donne e dei giovani, affinché siano protagonisti di una battaglia comune per unire e cambiare il Paese, dando vita a un nuovo modello di sviluppo.
IL QUESITO E’ CHIARO:
Condividi le proposte rivendicative contenute nel documento predisposto dalla CGIL nazionale, avanzate e da avanzare nei confronti del Governo e del sistema delle imprese, nonché l’utilità di sostenerle con la mobilitazione e, se sarà necessario, con lo sciopero generale?

Ma quali sono le nostre proposte?

Scarica il documento rivendicativo completo

Guarda il video racconto e ascolta tutti gli interventi dal Palco

Cgil e oltre 100 associazioni per l’attuazione della Costituzione: per prenotare il tuo posto in pullman info@fiom-bologna.org 051248210

Il percorso di agitazione avviato dalla Cgil ha già visto due importanti e partecipatissimi momenti di Piazza il 6 Maggio a Bologna e il 24 Giugno a Roma che si sono intersecati con lo sciopero unitario e nazionale dei metalmeccanici del 7 Luglio.

Le rivendicazioni  che abbiamo avanzato per tutelare il salario dall’inflazione, garantire un fisco equo e sostenibile, difendere il nostro sistema industriale, sostenere il welfare pubblico, salvare il nostro sistema sanitario universale sono rimaste inascoltate e quando il Governo è intervenuto, lo ha fatto senza un reale coinvolgimento del Sindacato, ignorando e andando in direzione completamente contraria a quanto richiesto da milioni di lavoratori e pensionati. 

Ancora troppi contratti nazionali non sono stati rinnovati mentre l’inflazione e la crescita dei tassi di interessi continuano inesorabilmente a impoverire i nostri salari. 

Per questo non possiamo e non dobbiamo fermarci, il 7 Ottobre torneremo in Piazza per “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”, la mobilitazione lanciata da più di 100 associazioni e reti, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, tra cui anche la Cgil, per sabato 7 ottobre a Roma con concentramento alle ore 14:00.

In preparazione della manifestazione, stiamo programmando assemblee in tutti i posti di lavoro e nei territori per una consultazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle donne e dei giovani, affinché siano protagonisti di una battaglia comune per unire e cambiare il Paese, dando vita a un nuovo modello di sviluppo.
IL QUESITO E’ CHIARO:

Condividi le proposte rivendicative contenute nel documento predisposto dalla CGIL nazionale, avanzate e da avanzare nei confronti del Governo e del sistema delle imprese, nonché l’utilità di sostenerle con la mobilitazione e, se sarà necessario, con lo sciopero generale?

Ma quali sono le nostre proposte?

Scarica il documento rivendicativo completo

1. Aumentare gli stipendi ed introdurre il salario minimo.

Aprire una vertenza generale (coordinata e trasversale con tutte le categorie e in tutti i settori) per tutelare ed aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni, oggi falcidiati da un’inflazione tra le più alte d’Europa, causata dai troppi profitti, dalla speculazione, da un aumento incontrollato di prezzi e tariffe, dalla folle guerra avviata dalla Russia contro l’Ucraina. 

Al Governo e alle imprese chiediamo di: 

  • Rinnovare urgentemente tutti i contratti collettivi di lavoro pubblici e privati, con incrementi capaci di tutelare ed aumentare il valore reale dei salari nel rapporto con l’inflazione;
  • Introdurre l’indicizzazione automatica all’inflazione reale delle detrazioni da lavoro e da pensione (cosiddetta restituzione del fiscal drag) e l’estensione della quattordicesima mensilità per i pensionati; 
  • Estendere e rendere strutturale la decontribuzione che è attualmente in vigore solo per i redditi fino a 35.000 euro e scade a dicembre 2023
  • Concentrare tutti gli incentivi pubblici a sostegno della contrattazione collettiva in una unica misura capace di tassare in maniera ridotta gli aumenti salariali definiti nei contratti nazionali pubblici e privati, in quanto unico strumento contrattuale a carattere universale;
  • Definire una legge sulla rappresentanza per cancellare i contratti pirata, che assegni alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto di votare tutti gli accordi che li riguardano e che estenda a tutte le forme di lavoro l’efficacia obbligatoria dei trattamenti economici complessivi e normativi contenuti nei contratti nazionali di lavoro firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative. In questo ambito, introdurre il salario minimo e stabilire una quota salariale oraria minima valida per tutti i contratti al di sotto della quale nessuno può essere pagato; 
  • Abbattere il divario retributivo che penalizza le donne anche utilizzando e migliorando gli strumenti di misurazione della qualità e quantità della loro partecipazione nel mondo del lavoro;
  • Non erogare contributi pubblici alle imprese che non applicano i contratti nazionali così definiti e prevedere sanzioni e vincoli per superare i ritardi nei rinnovi contrattuali, compresa l’introduzione di una indennità di vacanza contrattuale.
2. Fisco e lotta all’evasione. 

Una vera riforma fiscale che, contrariamente a quella indicata dal Governo nella recente legge delega approvata in parlamento, sia capace di: 

  • Contrastare fino a cancellare un’evasione fiscale e contributiva che nel nostro Paese sottrae, ogni anno, fino a 100 miliardi di euro alle casse dello Stato. 
  • Basta sanatorie, basta condoni, basta regimi sostitutivi e agevolati che nei fatti portano a difendere settori economici che presentano una propensione all’evasione del 70%; 
  • Sostenere il reddito da lavoro e da pensione a partire dalle rivendicazioni prima richiamate, allargare la base imponibile dell’Irpef ai redditi oggi esclusi, rafforzare il principio della progressività e della capacità contributiva contenuti nella nostra Costituzione. 
  • Per questo diciamo NO alla flat tax e alla riduzione degli scaglioni: chi più ha più deve pagare.
  • Non è più accettabile che l’Irpef al 95% sia pagata dai lavoratori dipendenti e dai pensionati e che, a parità di reddito annuo, la tassazione sul lavoro dipendente sia al 40% mentre sulle rendite finanziarie e immobiliari sia attorno al 20% e sul lavoro autonomo e sui professionisti al 15%. Misura quest’ultima che oltre ad essere ingiusta favorisce nei fatti gli alti redditi anche nel lavoro autonomo e sui professionisti; 
  • Si tassino strutturalmente gli extraprofitti, le grandi ricchezze, le rendite finanziarie e immobiliari; 
  • Non si cancelli l’Irap per le imprese perché serve a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale che per noi deve essere pubblico e universale; 
  • Si rafforzi il sistema della riscossione e la messa in rete delle varie banche dati. 

3. Investire sui giovani e cancellare la precarietà.

Superare la precarietà e contrastare lo sfruttamento che porta le persone ad essere povere anche lavorando, è l’unico modo oggi per investire sulle nuove generazioni e per dare un futuro al nostro Paese.
Garantire il diritto allo studio come indicato nella nostra Costituzione anche attraverso investimenti mirati per servizi e alloggi.
La regola deve tornare ad essere il lavoro stabile a tempo indeterminato e va definito un nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori che sancisca la parità di diritti e di tutele tra tutte le persone che lavorano sia con rapporto di lavoro subordinato che con rapporto di lavoro autonomo.
Ciò significa modificare la legislazione esistente e cancellare diverse forme contrattuali (ad esempio: lavoro a chiamata, voucher, intermittente, false partite iva, ecc..), reintrodurre le causali sui contratti a termine, limitare il part-time involontario e definire misure di sostegno adeguato per i part-time, definire un unico contratto di ingresso al lavoro fondato sulla formazione con l’obiettivo della stabilità. Significa portare a compimento la disciplina sull’equo compenso per i lavoratori autonomi ed estendere e rafforzare prestazioni e tutele.
Anche questo nuovo Governo sta aumentando la precarietà. Noi intendiamo contrastare le scelte fin qui fatte anche in materia di cancellazione di una misura universale come il Reddito di Cittadinanza e la reintroduzione del subappalto a cascata negli appalti pubblici. È il momento di intervenire anche con una nuova legislazione per colpire le false cooperative che riproducono la logica del massimo ribasso nel sistema degli appalti dove l’unico riferimento per noi deve essere l’applicazione dei CCNL di settore comparativamente più rappresentativi. Come è necessario estendere regole e tutele certe al sistema degli appalti nei settori privati.

4. Pensioni.

Al Governo rivendichiamo una vera riforma delle pensioni che superi la Legge Monti-Fornero introducendo la flessibilità in uscita da 62 anni di età o 41 anni di contributi (altro che quota 103!), la pensione contributiva di garanzia per i giovani, precari e discontinui, il principio che i lavori non sono tutti uguali a tutela di quelli gravosi e precoci, il riconoscimento del lavoro di cura e della differenza di genere e la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere: basta fare cassa sulle pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti!

5. Stato Sociale pubblico e universale. 

Al Governo chiediamo di aumentare il finanziamento per uno Stato Sociale pubblico e universale capace di garantire il diritto di tutte le persone alla salute, all’istruzione e alla formazione permanente, all’abitare, a vivere in un ambiente sano e sicuro. 

Ciò significa anche attraverso una vera lotta all’evasione fiscale, garantire investimenti e risorse correnti per: 

  • Difendere e rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale e il Sistema sociosanitario, pubblico e universale a cui garantire le necessarie risorse economiche, umane e organizzative a tutela del diritto alla salute delle persone e della comunità; 
  • Un piano straordinario di assunzioni nella sanità ed in tutti i settori pubblici e della conoscenza che stabilizzi i lavoratori precari ed aumenti il personale sanitario e scolastico superando le drammatiche carenze ed i divari esistenti, anche riorganizzando l’assistenza territoriale;
  • Rilanciare il ruolo della prevenzione e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per fermare le morti sul lavoro; 
  • Cancellazione della legge Bossi-Fini e definizione di nuove politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti; 
  • Adottare una legge sulla non autosufficienza per dare risposte universali ai bisogni crescenti;
  • Contrastare povertà e disagio anche ripristinando una misura di carattere universale;
  • Ripristinare il fondo sugli affitti e per la morosità incolpevole ed agire con il sistema bancario per ridurre il costo dei mutui sulla casa, incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica;
  • Un piano straordinario nazionale di rigenerazione urbana delle città, di cura e manutenzione del territorio. 
6. Politiche industriali, dello sviluppo, della transizione ecologica ed energetica, per l’occupazione.

Al Governo chiediamo una nuova strategia di politiche industriali per affrontare le crisi vecchie e nuove a partire dalle mobilitazioni e dalle proposte messe in campo dalle nostre categorie. È il momento di unificare la mobilitazione per ricostruire, riconvertire ed innovare il nostro sistema produttivo di fronte alle sfide della transizione ambientale, energetica, demografica e della rivoluzione tecnologica e digitale per difendere ed incrementare la qualità e la quantità dell’occupazione a partire dai giovani, le donne e per valorizzare le potenzialità del Mezzogiorno.
Nuove strategie capaci di delineare politiche di sistema nei servizi, nel terziario, nel turismo, nella valorizzazione dei beni culturali, anche attraverso una vera integrazione delle nostre reti e infrastrutture materiali e immateriali.
Tutto ciò non può essere lasciato semplicemente al mercato, serve un nuovo intervento pubblico per un nuovo modello di sviluppo fondato sulle fonti rinnovabili.
Rivendichiamo la costituzione di una vera e propria “Agenzia per lo Sviluppo” a livello nazionale, capace di interloquire anche a livello europeo per costruire un modello di sviluppo sostenibile ambientalmente e socialmente assumendo l’obiettivo della piena occupazione.
Per queste ragioni abbiamo sempre considerato gli investimenti del PNRR una opportunità fondamentale e non ripetibile per cambiare il nostro Paese.
Per questo siamo preoccupati e giudichiamo negativamente il modo con cui il Governo sta gestendo questo progetto senza alcun coinvolgimento delle parti sociali e non raggiungendo, per ora, l’obiettivo di creare occupazione per giovani, donne e nel Mezzogiorno.
La CGIL non condivide la scelta fatta dal Governo di tagliare gli investimenti previsti nel PNRR in materia di sostenibilità ambientale, messa in sicurezza del territorio, efficienza energetica, contrasto al degrado sociale, inclusione sociale, sanità, affermazione della legalità e utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. 

7. La via maestra insieme per la Costituzione. 

È il momento di applicare i principi ed i valori della nostra Costituzione per cambiare davvero il nostro Paese mettendo al centro la persona, il lavoro, la giustizia sociale e la legalità, la solidarietà, la pace, la salute, l’ambiente e la cultura.
Applicare la Costituzione significa, per la CGIL, battersi concretamente per rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza e la partecipazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori alla vita politica, economica e sociale del Paese (art. 3), per il diritto al lavoro (art. 4), per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica (art. 9), per il ripudio della guerra (art. 11), per il diritto alla salute (art. 32), all’istruzione pubblica (art. 34), per un salario giusto e dignitoso (art. 36), per la libera rappresentanza sindacale e la validità erga omnes dei contratti collettivi nazionali (art. 39), per i vincoli sociali e ambientali alla libertà di impresa (art. 41), per il diritto dei lavoratori ad un fisco progressivo fondato sulla capacità contributiva di ognuno (art. 53).
Con coerenza, la CGIL ha sempre contrastato qualsiasi Governo che in questi anni ha cercato di cambiare e stravolgere la nostra Costituzione anziché attuarla.
Una Costituzione democratica e antifascista nata dalla lotta di resistenza.
Per queste ragioni siamo contrari anche a quanto l’attuale Governo intende fare in materia di autonomia differenziata, di presidenzialismo e di attacco all’indipendenza della Magistratura.
Per rispondere alla crisi della rappresentanza che vive il nostro Paese indicata dal fatto che ormai metà dei cittadini non va più a votare, per la CGIL la priorità è quella di procedere ad una seria riforma elettorale.
È il momento di ribellarci alle diseguaglianze ad allo sfruttamento dell’ambiente e dell’uomo sull’uomo.
È il momento di mobilitarci tutte e tutti insieme per creare il nostro futuro.


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Qui il piano pullman completo
Per informazioni su orari e luoghi di partenze contatta la tua delegata/o Fiom in Azienda!
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Vota alla Consultazione Straordinaria e partecipa alla Assemblea Sindacale organizzata in Azienda!
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Approfondisci i motivi della mobilitazione, scarica i materiali e aiutaci a diffonderli in Azienda e sui canali Social! 

Volantino CGIL

Anche a seguito del lavoro svolto in questi mesi dal Coordinamento Nazionale delle Rsu della Site Spa, si è svolta oggi a Bologna un’assemblea per informare i lavoratori e le lavoratrici circa lo stato della discussione con l’Azienda e sostenere il percorso di mobilitazione di CGIL, CISL e UIL verso la manifestazione del 6 Maggio. 


Tanti e vari sono i punti che, grazie anche all’importante lavoro di coordinamento svolto dalla Fiom Nazionale, stiamo provando ad affrontare per rendere quanto più omogenee possibile le condizioni contrattuali dei lavoratori dal sud al nord dell’Italia, attraverso un lavoro di messa in rete dei trattamenti conquistati in ogni sito con la contrattazione aziendale e l’apertura di una fase di trattativa a livello nazionale con l’Azienda. 

In particolare, per una realtà operante nel settore delle telecomunicazione, è per noi fondamentare mettere a fattor comune le situazioni, le problematiche e lo stato di discussione in essere nei vari siti e cantieri relativamente alle fasce km, al valore dei buoni pasto, all’occupazione e al contrasto alla precarietà, al Salario, al Premio di Risultato e al suo valore, a salute e sicurezza, all’inquadramento, all’orario di lavoro e alle modalità di utilizzo della cassa maltempo. 

Tutti temi che si intersecano con la mobilitazione indetta da CGIL, CISL e UIL e che dimostrano come, ancora una volta, di fronte alla emergenza salariale, all’impoverimento del welfare pubblico e all’assenza di chiare strategia di politica industriale, sia necessario unire e mobilitare i lavoratori e le lavoratrici per costruire la forza per mettere in discussione le scelte del Governo e delle Aziende.

Bologna, 20 aprile 2023

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALL’UNANIMITA’ IL 2 MARZO DALLA ASSEMBLEA GENERALE DELLA FIOM DI BOLOGNA

L’Assemblea Generale della Fiom di Bologna esprime la più ferma condanna alla aggressione squadrista avvenuta ai danni delle studentesse e degli studenti del Liceo Michelangelo di Firenze. 

La violenza politica è sempre stato lo strumento utilizzato dal fascismo per attaccare il fondamento democratico del nostro Paese e colpire le donne e gli uomini che a difesa di quei valori si organizzano nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.  

Come abbiamo ribadito con nettezza nel nostro recente Congresso, la Memoria è un meccanismo di ingranaggio collettivo indispensabile non solo per comprendere il passato ma anche e sopratutto per dirigere la nostra azione sindacale quotidiana nelle fabbriche e negli uffici, a difesa della democrazia, dei diritti costituzionali e della dignità del lavoro. 

Continuiamo a non rimanere indifferenti di fronte all’ondata nera che, spesso in modo sotterraneo e subdolo, negli ultimi decenni in Italia e in Europa ha avvelenato il dibattito pubblico. Praticando la violenza come strumento di aggressione, paura e repressione ha contribuito a costruire consenso contro la parte più debole e indifesa della popolazione,  arrivando ad attaccare esplicitamente la storia della nostra Repubblica nata dalla lotta di resistenza partigiana. 

L’Assemblea Generale assume l’impegno di partecipare convintamente alla manifestazione nazionale indetta da Cgil-Cisl-UIl Scuola per il 4 Marzo a Firenze, con una delegazione visibile e riconoscibile. 

Esprimiamo al contempo la solidarietà alla Preside del Liceo Leonardo da Vinci che ha deciso di rompere il silenzio con parole ferme e di grande valore, esercitando fino in fondo nei confronti delle studentesse e degli studenti del suo liceo il ruolo di educazione alla democrazia e di trasmissione dei valori costituzionali che solo una Scuola pubblica, laica e plurale può liberamente esercitare. 

Parole e postura che si aspetterebbe da chiunque ha il dovere e il privilegio di rappresentare le Istituzioni Repubblicane. 

Riteniamo pertanto gravi e preoccupanti non solo le parole del Ministro della Istruzione e del Merito Valditara, ma anche il silenzio del Governo e delle più alte cariche del  Parlamento, abituate a spargere fiumi di parole sui più insulsi fatti di cronaca ma evidentemente incapaci di articolare una condanna chiara ad un atto violento e esplicitamente squadrista.  

Nel percorso che ci porterà al 25 Aprile, rinnoviamo l’impegno di tutta la Fiom di Bologna a  costruire nei luoghi di lavoro specifici momenti di confronto con le lavoratrici e i lavoratori che, attraverso l’esercizio della Memoria di ciò che è successo, confermino e  attualizzino l’intrinseca natura antifascista del nostro Sindacato Generale e Confederale.
Ogni giorno continueremo testardamente a praticare il nostro impegno a difesa dei valori democratici della nostra Repubblica lottando per applicare ed estendere in tutte le fabbriche e uffici i diritti e i valori della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. 


VENERDI’ 10 FEBBRAIO QUATTRO ORE DI SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE IN REGIONE!


Le lavoratrici e i lavoratori di Industria Italiana autobus (ex Bredamenarini) si trovano ancora una
volta al lottare per salvaguardare la continuità produttiva e i livelli occupazionali di un’azienda che,
solo sul nostro territorio, occupa circa190 Lavoratrici e Lavoratori
Occorrono quindi interventi urgenti per far ripartire la produzione e dare stabilità industriale a quella
che è l’unica azienda nazionale costruttrice di autobus. Diversamente, si rischia di perdere le
commesse già acquisite e di non investire in nuove tecnologie e nuova occupazione in un settore,
quello del trasporto pubblico, che per di più è in forte espansione.
In questi anni le Organizzazioni sindacali, le Rsu e i Lavoratori hanno denunciato la mancanza di
investimenti e una gestione non idonea al rilancio di IIA che ha portato allo stallo produttivo e
quindi all’ennesima crisi di liquidità.
Le misure adottate dall’azienda non hanno risolto la crisi e non hanno messo i lavoratori nelle
condizioni di svolgere la propria attività, creando di conseguenza un clima di forte tensione in
fabbrica.
Il riconoscimento dell’impegno e delle professionalità delle Lavoratrici e dei Lavoratori sono la base
per poter rilanciare IIA. Il Governo e i soci hanno quindi l’obbligo di individuare delle soluzioni
definitive alla crisi finanziaria e di aprire un confronto con le Organizzazioni sindacali sugli
investimenti per un reale rilancio dell’unico player nazionale a partecipazione pubblica.
A tale scopo chiediamo che tutte le Istituzioni locali (Comune di Bologna, Città Metropolitana e
Regione) di attivarsi con il Ministero delle imprese e del made in Italy al fine di convocare
urgentemente un Tavolo con azienda e organizzazioni sindacali e di rimanere a fianco delle
lavoratrici e dei lavoratori di IIA.
Per queste ragioni, e in coerenza con quanto proclamato da Fiom Fim e Uilm nazionali le
RSU di Bologna insieme a Fiom Fim e Uilm territoriali proclamano 4 ORE DI SCIOPERO
(dalle 9.00 alle 13.00) per VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2023 e invitano tutte le lavoratrici ed i
lavoratori al corteo che partirà dai cancelli dell’Azienda e arriverà fino alla sede della
Regione.
Bologna, 07/02/2023
RSU IIA
Fiom-Cgil Bologna
Fim-Cisl AMB
Uilm-Uil Bologn

𝙋𝙧𝙚𝙨𝙚𝙣𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙞𝙗𝙧𝙤 𝙙𝙞 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙤 𝙎𝙖𝙘𝙘𝙝𝙚𝙩𝙩𝙞 (𝙁𝙪𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙀𝙙𝙞𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚) 𝙡𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞̀ 9 𝙜𝙚𝙣𝙖𝙞𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙤𝙧𝙚 18,00 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙨𝙤 Museo del patrimonio industriale di Bologna

Sarà una presentazione tutta al femminile, con la Presidente dell’ UDI Bologna – Unione Donne in Italia, Katia Graziosi, Barbara Graziano del coordinamento donne FIOM Bologna, il collettivo universitario Collettivo La Mala Educacion e Elly Schlein, deputata PD. La presentazione sarà introdotta dal saluto del Museo.

Il 4 novembre 2021, iniziava una delle vertenze sindacali più impegnative degli ultimi decenni.

A un anno da quella drammatica notizia che annunciava la chiusura del sito e il licenziamento di oltre 220 persone, ripercorriamo i cento giorni presentando in anteprima il libro di Primo Sacchetti: “La scalata dell’Everest in ciabatte. SaGa Coffee una lotta lunga 100 giorni.

Qui i dettagli dell’iniziativa