✊️🟥SCIOPERO 24 NOVEMBRE – LE FABBRICHE SI SVUOTANO🟥✊️

LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ADERISCONO IN MASSA!

Link alla piattaforma con i motivi dello sciopero

Comunicato Stampa Fiom Nazionale “Straordinaria Partecipazione allo Sciopero”

Guarda i video e le foto del corteo anche sui nostri canali Social!

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#sciopero#lavoro#fiom#cgil#diritti#salario

La Cgil e Ia Uil a livello Nazionale hanno deciso di proclamare una mobilitazione di tutti i settori e le categorie che prevede 8 ore di Sciopero ed iniziative Territoriali. 

A Bologna per noi Metalmeccanici lo SCIOPERO sarà per l’intera giornata lavorativa venerdì 24 Novembre. 

Questa decisione è frutto del grande percorso di agitazione che abbiamo avviato in primavera con le manifestazioni di  Maggio e del 24 Giugno a Roma, lo sciopero unitario e nazionale dei metalmeccanici del 7 Luglio e la grande Manifestazione del 7 Ottobre a Roma che ha visto la partecipazione di oltre 150.000 persone e l’adesione di oltre 100 associazioni. 

La consultazione straordinaria promossa dalla Cgil ci ha fatto confrontare con migliaia di lavoratori e lavoratrici e a stringere un patto per spingere il Governo a modificare la legge di bilancio su Tassazione e Welfare, Sanità e Scuola, Pensioni e Contrasto alla Precarietà e lanciare un messaggio chiaro alle Aziende in vista dei rinnovi dei Contratti Nazionali: gli aumenti dovranno recuperare il potere di acquisto perso con l’inflazione e, ormai, non è più rinviabile garantire un salario minimo dignitoso per tutte e tutti. 

Come Fiom a Bologna abbiamo organizzato oltre 550 Assemblee nella Aziende, coinvolgendo circa 13 mila metalmeccaniche e metalmeccanici che ci hanno confermato con il loro voto la necessità di sostenere le nostre rivendicazioni, arrivando alla proclamazione dello Sciopero Nazionale. 

Un grande percorso democratico che ora dovrà vedere un grande impegno di tutte e tutti per la riuscita dello Sciopero e della Manifestazione.
Abbiamo deciso di organizzare manifestazioni territoriali proprio per favore la massima partecipazione di tutte e tutti, perché dobbiamo tornare a sentirci protagonisti delle mobilitazioni, ritrovarci fianco a fianco e convincerci dell’importanza di essere insieme in Piazza. 

Come puoi sostenere la Mobilitazione?

APPROFONDISCI I MOTIVI DELLO SCIOPERO

DIFFONDI I MATERIALI INFORMATIVI E I VOLANTINI


Il 24 NOVEMBRE NON PRESENTARTI AL LAVORO

SCIOPERA!

Nella tua Azienda non c’è una rappresentanza Sindacale?

Contattaci per avere tutte le informazioni o per organizzare una Assemblea con i tuoi colleghi/e.

E’ la prima volta che scioperi o non sai come tutelarti in Azienda?

Guarda il video su Collettiva.it “Sciopero: Istruzioni per l’uso”

… E PARTECIPA AL CORTEO!

Il Corteo a Bologna vedrà il Concentramento alle ore 09:00 da piazza XX Settembre e arriverà in Piazza Santo Stefano, dove dopo gli interventi di delegati/e ci saranno le conclusioni del nostro Segretario Nazionale Michele De Palma

Nel corteo avremo un nostro spezzone FIOM ed una presenza ben visibile!

RIMANI AGGIORNATO SEGUICI SUI SOCIAL!

Sciopero per alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento dei lavoratori, dei pensionati e non offre futuro ai giovani.

La presentazione di cinque progetti di reindustrializzazione per Crevalcore, avvenuta ieri
all’incontro tenutosi presso la Regione Emilia-Romagna e finito in serata, consente di
avviare un negoziato con Marelli.
Secondo quanto ci ha rappresentato Marelli, attualmente sussistono cinque manifestazioni
di interesse per lo stabilimento di Crevalcore, di cui due sono in una fase più avanzata. I
nomi degli imprenditori sono tuttavia ancora riservati. È già noto, comunque, che siamo in
presenza di soggetti industriali, più precisamente di quattro imprenditori italiani del campo
dell’alluminio con alcune centinaia di dipendenti e di una multinazionale europea sempre
dell’alluminio con alcune migliaia di dipendenti. In tutti i casi abbiamo chiesto un
riassorbimento di almeno 150 lavoratori di Crevalcore, dei 229 coinvolti. Marelli ha infine
dato la disponibilità ad affiancare alla reindustrializzazione del sito altri strumenti condivisi,
compresa la ricollocazione in altre sedi del gruppo, di cui potenzialmente 10 a Bologna, 30
a Corbetta, 30 a Tolmezzo, probabilmente 15 a Caivano.
L’intervento della Regione Emilia-Romagna si sta rivelando prezioso per avviare un
confronto serrato con Marelli e provare a scongiurare la chiusura di Crevalcore dando una
risposta a tutti i 229 lavoratori del sito. Affinché il negoziato prosegua è però
indispensabile conoscere quanto prima le identità dei potenziali investitori e il numero dei
lavoratori che in concreto sarebbero riassorbiti. Il prossimo incontro in sede regionale si
terrà a Bologna il 3 novembre, prima di quello già programmato al Mimit per l’8 novembre.

Nell’incontro tenutosi oggi a Roma, Marelli ha aggiornato la situazione degli stabilimenti Italiani rispetto a quanto già esposto lo scorso 27 giugno.

Purtroppo Marelli ha annunciato la decisione di chiudere la fabbrica di Crevalcore, oggi impegnata nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio entrambi componenti per motori. La Direzione aziendale ha spiegato che le ragioni sono duplici, vale a dire il risultato economico assai negativo, quest’anno previsto pari a circa 6 milioni di perdita anche a causa dell’aumento del costo dell’energia, nonché la dinamica negativa delle attività legate al motore endotermico che oggi porta a un utilizzo del 45% della capacità produttiva e calerebbe naturalmente anno dopo anno fino ad arrivare al 20% nel 2027. Questo aggravato dalla scelta di non prevedere alcun investimento per la transizione all’elettrico. L’intenzione in ogni caso è quella di chiudere all’inizio del prossimo anno.

Per quanto riguarda gli altri stabilimenti italiani, invece, la situazione appare nel complesso stabile. Sul comparto Lighting non ci sono novità, così come sullo after market per cui non è stato raggiunto l’accordo di cessione. Per quanto concerne Venaria Reale, la fabbrica che produce sistemi di scarico, a fronte della cessazione e del trasferimento della produzione, prosegue il piano di passaggio dei lavoratori all’altro stabilimento Automotive Lighting, che sorge ad appena un chilometro di distanza. Lo stabilimento di sistemi di scarico di Caivano nel prossimo futuro dovrà ricevere i volumi da Venaria Reale, ma in prospettiva dovrà compensare il progressivo calo di volumi causato dalla elettrificazione delle vetture Stellantis con prodotti di settori diversi dall’automotive, in particolare attraverso forniture a veicoli commerciali per cui è già in corso una trattativa con Iveco; sono anche attesi trasfertisti volontari da Melfi e da Sulmona, in mancanza dei quali si procederà ad assunzioni temporanee.

Lo stabilimento di Melfi ha acquisito da Stellantis anche la fornitura del telaio posteriore, oltre naturalmente la traversa anteriore già acquisita in precedenza e questo consente di guardare con rinnovata fiducia al futuro dello stabilimento lucano, poiché si tratta di commesse da 7-10 anni che possono portare al superamento del contratto di solidarietà nel 2025. Nello stabilimento di Sulmona, per effetto della prosecuzione della fornitura al Ducato Messico, il potenziale esubero, che comunque sarà affrontato nel 2024 con il contratto di solidarietà, si ridurrà da 135 a 100 persone; resta fondamentale la trattativa in corso con Stellantis per la fornitura alla piattaforma large. Per quanto riguarda Bari si è in attesa di conoscere i risultati di varie gare a cui Marelli sta partecipando, a iniziare da quella per il motore elettrico di Porsche e da quelle in discussione con Stellantis; sul versante degli ammortizzatori sociali, con ogni probabilità l’unificazione dei due plant consente di ripristinarne una completa disponibilità.

Chiediamo a Marelli di rivedere la sua decisione e al Governo di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto. È da tempo difatti che chiediamo riconversioni per le fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie, così come chiediamo di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l’industria di esportazione. È su queste priorità che si deve concentrare l’interesse del Ministero del Made in Italy e delle Imprese, trasformando le dichiarazioni di principio sull’automotive in atti concreti.

Per chiedere a Marelli di ritirare la decisione di chiusura della fabbrica di Crevalcore e per chiedere al Governo di convocare un tavolo di confronto, si proclama la mobilitazione permanente a Crevalcore e otto ore di sciopero in tutto il gruppo per venerdì 22 settembre.

Uffici Stampa Fim Fiom Uilm Fismic UglM AqcfR

ADESSO BASTA! LUNEDì 18 SETTEMBRE SCIOPERO

Nella notte tra mercoledì e giovedì sulla pista dell’Aeroporto del Marconi, un lavoratore dell’edilizia, dipendente dell’Azienda Frantoio Fondovalle è stato vittima di un incidente mortale. È rimasto schiacciato da un mezzo della stessa ditta in movimento durante operazioni di manutenzione delle piste.
Questo incidente unito ai recenti tragici episodi di Chieti e Brandizzo sono la palese dimostrazione della inadeguatezza dei sistemi di sicurezza sul lavoro sopratutto in alcuni settori maggiormente esposti al rischio

Ribadiamo con forza quanto espresso da Cgil, Cisl e Uil di Bologna:
Questa ennesima morte sul lavoro è una ferita per tutta la città.
Le parole non sono più sufficienti se non per dire che i morti sul lavoro sono ormai da considerare un “rischio calcolato” in un sistema produttivo che mette il profitto davanti alla vita delle persone, come ricordato anche in questi giorni dal Presidente della Repubblica con l’autorevolezza delle sue parole. 

Di fronte a tutto questo il mondo del lavoro di Bologna si ferma. 

LUNEDI’ 18 SETTEMBRE
2 ore di sciopero di tutte le aziende metalmeccaniche bolognesi
ultime due ore per i lavoratori turnisti
ultime due ore prima della pausa pranzo per i giornalieri

Presso l’Aeroporto Marconi è prevista una manifestazione a partire dalla ore 10:00. 

Invitiamo tutte le delegate/i, le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero e a partecipare alla manifestazione. 

FIM-FIOM-UILM BOLOGNA

Bologna, 14 Settembre 2023

Scarica il comunicato di Sciopero da affiggere in bacheca e da diffondere tra i colleghi/e

PER IL RILANCIO INDUSTRIALE, L’OCCUPAZIONE, GLI INVESTIMENTI, UNA    

TRANSIZIONE SOSTENIBILE E PER RISOLVERE LE CRISI APERTE

E’ stata un successo la giornata di lotta e mobilitazione dei metalmeccanici bolognesi nell’ambito dello Sciopero Nazionale di 4 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm. 

Il presidio allestito presso i cancelli di Industria Italiana Autobus (ex Bredamenarini) è stato molto partecipato con le Lavoratrici e i Lavoratori delle più importati aziende del territorio che hanno manifestato convintamente in solidarietà con gli operai di una fabbrica che è diventata l’emblema della gravissima situazione che stiamo vivendo. 

Nel corso del suo intervento Stefano Boschini coordinatore nazionale Fim Automotive ha dichiarato: 

“Scioperiamo per mancanza di una politica industriale che dia risposte a quei settori strategici e, che oggi sono maggiormente coinvolti dalle crisi come il Siderurgico, l’Automotive, l’elettrodomestico e installazione di impianti.
Inoltre chiediamo al governo di affrontare la crisi di IIA per la quale si deve ricercare un partner industriale serio e garantire un presidio da parte dello Stato”

Rafforza l’importanza delle motivazioni che hanno condotto allo sciopero unitario  il Segretario Uilm di Bologna Stefano Lombardi

“Quello di oggi è uno sciopero giusto, dichiarato per costruire un vero confronto sulle politiche industriali necessarie a definire le priorità di questo Paese” 

Ha concluso l’iniziativa Il Segretario Generale della FIOM-CGIL Nazionale Michele De Palma dichiarando che: “Lo sciopero nazionale di oggi è riuscito, le fabbriche si sono svuotate, c’è stata una straordinaria adesione allo sciopero. 

Vogliamo dare un futuro industriale e occupazionale al nostro paese, vogliamo contrattare la politica industriale e le risorse per garantire ambiente e occupazione”.

I primi dati di adesione ci dicono che lo sciopero è riuscito con un’adesione media territoriale del 63% con picchi di oltre il 90% nei reparti produttivi della Ducati Motor, di Automobili Lamborghini, della Breda Menarini (oggi IIa), della Effer, in Oskar Marcegaglia, alla Varvel, in Profilati, in Kemet, in Demm, Marelli Europe Spa, Motori Minarelli, Pietro Galliani Brazing, Selco Industry.

Adesioni oltre l’80 si registrano alla Carpigiani Group , Caterpillar, Emerson Project, Marzocchi Pompe, FNA (Fini Compressori), Ravaglioli, Alberto Sassi, Schnellecke Italia, Toyota MHMI.

Adesioni oltre il 70% alla G.D. SPA, alla Bonfiglioli Riduttori, in Beghelli Spa, Cima, Corazza, HIAB Italia, Interpump, Mec Track, MW FEP, OAM, Schlegel Spa, VRM. 

Adesioni oltre al 60% alla 3F Filippi, ACMA, ATS Microfusione Srl, Bonfiglioli Bentivoglio, Borghi Impianti, Ducati Energia, Euroricambi Spa, Sadel, Selcom Group, Site Spa. 

Fim Fiom Uilm e i metalmeccanici hanno inviato un messaggio esplicito alle imprese a Federmeccanica e al Governo.

E’ necessario che si agisca in fretta per garantire alle Lavoratrici ai Lavoratori e a tutto il Paese un futuro fatto di buona occupazione, diritti e tutele. 

Il lavoro nell’industria metalmeccanica è da sempre centrale per l’economia del nostro Paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo.

Bologna 07/07/2023

FIOM, FIM E UILM INSIEME PER RIMETTERE AL CENTRO IL LAVORO DEI METALMECCANICI

Per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte

Le metalmeccaniche e i metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la sua base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione — ecologica, digitale, energetica e tecnologica — sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali si rischia di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza. E necessario rimettere al centro il lavoro dell’industria metalmeccanica e impiantistica se si vuole una reale transizione, altrimenti si rischia di aggravare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari.

Fim, Fiom e Uilm si mobilitano per rivendicare il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del governo. Servono scelte politiche e industriali per far sì che i cambiamenti diventino altrettante occasioni.

FIM, FIOM E UILM CHIEDONO

– l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo;
– l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione;
– di valorizzare e sostenere il reddito da lavoro;
– l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico;
– la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale;
– l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile;
– un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario;
– di intervenire per aumentare la dimensione d’impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario.

Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo

Per dare un futuro all’industria metalmeccanica Fim, Fiom e Uilm proclamano 4 ore di sciopero nazionale con presidi e manifestazioni

A BOLOGNA PRESIDIO UNITARIO
ORE 13:30 AI CANCELLI DI INDUSTRIA ITALIANA AUTOBUS
Via San Donato 190, Bologna

Ai cancelli di Industria Italiana Autobus perchè è l’EMBLEMA della situazione paradossale che stiamo vivendo: una Azienda piena di ordinigrazie ai Fondi del PNNR dati ai Comuni per rinnovare il parco Autobus, una Azienda di PROPRIETA’ PUBBLICA, centrale per la TRANSIZIONE ECOLOGICA che non riesce a produrre per mancanza di investimenti e di una gestione che miri non solo a difendere ma anche ad estendere l’occupazione.

LE FOTO DELL’ATTIVO DELLE DELEGATE E DEI DELEGATI DI FIM-FIOM-UILM EMILIA ROMAGNA A BOLOGNA !

Più di 600 delegate e delegati di Fim, Fiom, Uilm Emilia Romagna riuniti insieme a Bologna il 3 Luglio per rafforzare e estendere la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro!


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chiama 051-248210, scrivi a info@fiom-bologna.org o compila il modulo contatto qui


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VENERDI’ 10 FEBBRAIO QUATTRO ORE DI SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE IN REGIONE!


Le lavoratrici e i lavoratori di Industria Italiana autobus (ex Bredamenarini) si trovano ancora una
volta al lottare per salvaguardare la continuità produttiva e i livelli occupazionali di un’azienda che,
solo sul nostro territorio, occupa circa190 Lavoratrici e Lavoratori
Occorrono quindi interventi urgenti per far ripartire la produzione e dare stabilità industriale a quella
che è l’unica azienda nazionale costruttrice di autobus. Diversamente, si rischia di perdere le
commesse già acquisite e di non investire in nuove tecnologie e nuova occupazione in un settore,
quello del trasporto pubblico, che per di più è in forte espansione.
In questi anni le Organizzazioni sindacali, le Rsu e i Lavoratori hanno denunciato la mancanza di
investimenti e una gestione non idonea al rilancio di IIA che ha portato allo stallo produttivo e
quindi all’ennesima crisi di liquidità.
Le misure adottate dall’azienda non hanno risolto la crisi e non hanno messo i lavoratori nelle
condizioni di svolgere la propria attività, creando di conseguenza un clima di forte tensione in
fabbrica.
Il riconoscimento dell’impegno e delle professionalità delle Lavoratrici e dei Lavoratori sono la base
per poter rilanciare IIA. Il Governo e i soci hanno quindi l’obbligo di individuare delle soluzioni
definitive alla crisi finanziaria e di aprire un confronto con le Organizzazioni sindacali sugli
investimenti per un reale rilancio dell’unico player nazionale a partecipazione pubblica.
A tale scopo chiediamo che tutte le Istituzioni locali (Comune di Bologna, Città Metropolitana e
Regione) di attivarsi con il Ministero delle imprese e del made in Italy al fine di convocare
urgentemente un Tavolo con azienda e organizzazioni sindacali e di rimanere a fianco delle
lavoratrici e dei lavoratori di IIA.
Per queste ragioni, e in coerenza con quanto proclamato da Fiom Fim e Uilm nazionali le
RSU di Bologna insieme a Fiom Fim e Uilm territoriali proclamano 4 ORE DI SCIOPERO
(dalle 9.00 alle 13.00) per VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2023 e invitano tutte le lavoratrici ed i
lavoratori al corteo che partirà dai cancelli dell’Azienda e arriverà fino alla sede della
Regione.
Bologna, 07/02/2023
RSU IIA
Fiom-Cgil Bologna
Fim-Cisl AMB
Uilm-Uil Bologn